Lanciato nel 2018, Aeolus è sopravvissuto alla sua vita di progettazione in orbita di 36 mesi, ma andando oltre, continua a fornire dati eccellenti. Questo dimostra che c’è ancora vita nel satellite, il che significa che la missione eolica dell’ESA dovrebbe continuare a illuminare il vento per un altro anno.
Annunciando l’inizio dell’Aeolus Third Anniversary Conference a Taormina, in Sicilia, che ha evidenziato la continua importanza di questa pionieristica missione eolica, il Mission Manager di Aeolus, Tommaso Parrinello, ha dichiarato: “Credo che il meglio debba ancora venire e sono lieto di annunciare che con un cambio di laser stiamo estendendo la durata di questa straordinaria missione, si spera, per un altro anno”.
Prende il nome da Eolo, che nella mitologia greca fu nominato dagli dei “custode dei venti”, Eolo è un satellite unico nel suo genere che misura il vento dallo spazio. È una delle missioni Earth Explorers dell’ESA, che utilizza tecnologie spaziali avanzate per rispondere a domande critiche sui processi naturali della Terra e sull’impatto che l’attività umana sta avendo.
Gli impulsi di luce ultravioletta sparati dal laser ALADIN di Eolo verso la Terra vengono riflessi dalle molecole d’aria e dalle particelle nell’atmosfera. Due analizzatori ottici misurano lo spostamento Doppler dello scattering molecolare, ‘Rayleigh’, e lo scattering da aerosol e goccioline d’acqua, ‘Mie’. Analizzando questi spostamenti Doppler, è possibile stimare la velocità e la direzione del vento a varie altitudini in tutto il mondo, rendendo Aeolus la prima missione satellitare a fornire profili del vento terrestre su scala globale.
Gli usi dei dati sul vento di Aeolus sono molteplici, dalla previsione del tempo e dal miglioramento dei modelli climatici, al monitoraggio di eventi quasi in tempo reale, come la recente eruzione vulcanica di Hunga Tonga.
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Keeper of the winds brilla
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