L’attrice australiana, Oscar come migliore attrice per The Hours, riceverà il Taormina Arte Award
Il Taormina Film Fest taglia nel 2019 il traguardo della 65ª edizione e si rinnova, non solo nella veste grafica ma anche in quella attinente prettamente alla linea editoriale dei contenuti. Dal palcoscenico del Teatro Antico di Taormina, il più grande cinema all’aperto del mondo, sono passate le più brillanti stelle del firmamento internazionale e le più acclamate eccellenze nel panorama della Settima Arte. E queste a Taormina non mancheranno mai, meta privilegiata quale è del divismo internazionale e musa naturale del grande schermo. L’edizione 65, quindi, vede al centro della linea editoriale una composita strutturazione del Concorso internazionale e il ritorno di un regolamento – consultabile online – che, con particolare riguardo alle sue tre eminenti sezioni, reintroduce e istituzionalizza i riconoscimenti storici della Rassegna, garantendo e adattando alla tradizione una rispettosa politica di premiazione. Nell’ambito di una linea editoriale chiara e ben circostanziata si articola una ricca, nutrita ed eterogenea competizione internazionale che si auspica ritorni sempre più centrale in quello che si attesta storicamente come il secondo festival più antico appena dopo la Mostra d’arte cinematografica di Venezia. In quest’edizione, oltre 20 nazionialità vi prenderanno parte, in tre apposite categorie destinate rispettivamente a opere di lungometraggio, di documentario e a opere prime o seconde o indipendenti e low budget. Quest’ultima sezione destinata alla visione e al giudizio di una giuria composta da studenti universitari, attivamente coinvolta in masterclasses e proiezioni dedicate (al regista vincitore della medesima sezione un ufficiale premio indenaro è tributato da Paola Ferrari De Benedetti). Nel palinsesto anche lungometraggi fuori concorso, tra i quali lavori di affermati o emergenti autori, in cui la narrazione filmica si accompagna a forme caratteristiche di originalità espressiva o di genere, a nuove tendenze estetiche ed espressive. All’interno della sezione è ospitata anche una selezione non competitiva di cortometraggi, scelti in base a criteri di qualità e peculiarità linguistico-espressiva. Quest’epilogo di decade vede anche il fortunato ritorno serale di 6 attesi titoli del cinema internazionale nella suggestiva cornice del Teatro Antico destinati al grande pubblico, senza vincoli di genere e destinazione. Teatro che ospiterà altrettante premiazioni serali, oltre alla cerimonia di chiusura. Il festival, già presente durante la Awards Season a Los Angeles, nell’ambito del Los Angeles Italia Film Festival, è presentato ufficialmente il 15 maggio sulla Croisette del Festival del Cinema di Cannes e rispettosamente si fregia di essere partner dei Nastri d’Argento del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani che, il 29 giugno p.v., precedono immediatamente la kermesse. Un totale di oltre 70 proiezioni in lingua originale con sottotitoli in italiano o in inglese che, tra anteprime, recuperi, omaggi e presentazioni, restituisce dignità e centralità al Concorso e alla cinematografia. Ma a Taormina non mancheranno gli ospiti, con le numerose delegazioni dei cast artistici e tecnici delle opere invitate provenienti da tutto il mondo, unitamente ai Premi Oscar, ai divi e ai volti iconici del grande schermo che nella perla dello Jonio non sono mai mancati. Garanzia ne sono le due giurie tecniche (Feature Films e Documentary) – la prima presieduta dal tre volte vincitore dell’Academy Award Oliver Stone – e composte da personalità eccellenti del cinema o della cultura di diversi Paesi. Il percorso della Selezione Ufficiale e la reintroduzione dei premi storici della Rassegna (Premi Cariddi a film, regia,documentario, Maschere di Polifemo a miglior interpretazione maschile e femminile, 8 Taormina Arte Awards a personalità che hanno illustrato la Settima Arte) si conciliano con la finalità della Rassegna di favorire la conoscenza e di promuovere la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme, in un clima di libertà e di confronto tra culture, realtà e linguaggi diversi dell’audiovisivo, con particolare riguardo a quello d’oltreoceano e a quello indipendente, agli esordi, agli autori emergenti, alle cinematografie minori ma anche alle opere che si misurano con i generi e la produzione corrente con intenti d’innovazione e di singolarità creativa. A fare da contraltare prodotti destinati al grande pubblico, che coniugano i generi, le destinazioni, i segmenti del mercato e dell’industria, facilitandone nel momento apicale del turismo estivo la diffusione e la promozione in un festival di formula generalista, aperto a ogni fascia di pubblico, senza trascurare aspetti sia mainstream che autoriali. La rinnovata formula del festival, tra una media di 10 proiezioni giornaliere, destina al pubblico anche lezioni di cinema con ospiti eccellenti e focus tematici che rispettano la storia e le ambizioni della kermesse ma che aprono alle nuove prospettive dell’industria: Apple debutta ufficialmente da protagonista in un festival internazionale come produttrice di contenuti televisivi e al pubblico della rassegna saranno presentati anche il documentario “The Elephant Queen” e il film “Hala”, alla presenza dei relativi cast, in un’operazione di grande impatto promozionale e distributivo. Sede delle proiezioni sarà il Palazzo dei Congressi di Taormina che, con una capienza di 920 e 220 posti,ospiterà proiezioni, conferenze e incontri. Ma il festival è soprattutto un evento della città e a questa destinato: mostre, appuntamenti e allestimenti valorizzeranno così i luoghi e gli spazi, promuovendone pubblicamente l’immagine.
TAORMINA FILM FEST 2019
Marco Fallanca
Consulente alla produzione
La locandina
del 65° Taormina Film Fest
La locandina del 65° Taormina Film Fest, firmata da Daniela Monaco, è dedicata al gioco sensuale mirabilmente personificato dalla celebre scena del ballo nel film “Il conformista” di Bernardo Bertolucci, al quale viene idealmente tributato un omaggio alla memoria. Sono le sinuose, eleganti e provocatorie movenze di due impalpabili dive del grande schermo – eternate e sublimate al meglio in più d’una pellicola del grande Maestro recentemente scomparso – a guadagnare il centro della pista e della scena sotto lo sguardo attonito di Jean-Louis Trintignant e degli inconsapevoli astanti. Un inchino intorno al quale si risolve la composta eleganza della borghese Giulia di Stefania Sandrelli, promessa sposa del docente di filosofia e spia fascista di Jean Louis-Trintignant, giunto a Parigi per uccidere il professor Quadri, dissidente politico rifugiatosi in Francia e marito dell’avvenente Anna di Dominique Sanda, che tanto aveva impressionato il regista in “Così bella, così dolce” di Robert Bresson. Sospetto, provocazione, ostilità e seduzione. Ma nel rapporto di coppia che esemplifica il ballo in maschera del fascismo, ci sono soprattutto due brillanti stelle che più di una volta hanno brillato nelle estati taorminesi. Qui lo fanno sotto l’egida di un grande cineasta che già nel ’65 presentava a Taormina “Prima della rivoluzione”, sedendo nel parterre del Teatro Antico al fianco di una raggiante Adriana Asti